Alluvione storica in provincia di Valencia, Spagna in ginocchio
E’ un alluvione storica quella che il 29 ottobre si è verificata soprattutto in provincia di Valencia, mettendo in ginocchio gran parte della Spagna.
Pensate che a Chiva, ad una manciata di km ad ovest di Valencia, sono caduti 490mm di pioggia in 8 ore. Un valore spropositato se si pensa che in questa località la media è di 460/470mm di pioggia in un anno.
Il bilancio è drammatico e continua a salire di ora in ora. Si parla di oltre 200vittime e centinaia di dispersi, il governo spagnolo non riesce a dare dei dati precisi in merito. Sia il traffico aereo, oltre quello in treno (ovviamente anche quello stradale) è stato distrutto rendendo molto difficoltosi i soccorsi.
Infatti è stato chiamato in aiuto l’esercito di questa nazione.
I danni lasciati dalle inondazioni ad ovest di Valencia
L’attore protagonista di quanto accaduto è un temporale alla mesoscala di tipo V-shaped nato dalla convegenza dei venti al suolo, stazionario per diverso tempo portando tantissime piogge. Non c’è stato solo questo però, pensate che lunedì sera si sono registrate anche grandinate severe fino a 7cm di diametro a El Ejido nell’Andalusia. Sono stati ben 10mila ettari di raccolto distrutto con almeno 30milioni di euro di danni all’agricoltura locale. Anche le auto e le abitazioni hanno avuto la peggio.
Ma nemmeno la grandine è bastata, infatti martedì si sono formati 3 tornado di cui uno di grado F2 vicino a Benifaió. Qui ha fatto ribaltare diversi camion danneggiandoli.
Immagine dal satellite ad infrarosso del 29/10/2024
Come mai è accaduto questo?
La stessa bassa pressione che ha insistito sulla nostra penisola la scorsa settimana con maltempo in diverse regioni, si è spostata rimanendo bloccata sulla Spagna accerchiata dall’anticiclone. Solo nel weekend si esaurirà.
In questa dinamica le temperature elevate hanno determinato fenomeni maggiori, infatti una massa d’aria più calda contiene in se maggiore vapore acqueo, e maggiori saranno le piogge che verranno scaricate.
Eventi di questa portata stanno diventando sempre più frequenti sul bacino del Mediterraneo a causa del riscaldamento globale che in questa zona presenta un suo “hot spot”. Considerate che tra la fine di luglio e la fine di settembre il Mediterraneo ha raggiunto temperature mai viste dall’inizio delle misurazioni nel 1982.
Una maggiore temperatura delle acque porta infatti ad un aumento dell’energia disponibile per la convezione, ovvero la salita verticale di una massa d’aria. Un esempio è la corrente ascendente di un temporale. L’indice che la definisce si chiama CAPE (misurato in J/kg) ed è dipendente in modo proporzionale dalla temperatura ed umidità nei bassi strati.
Al prossimo aggiornamento.
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Temperature a 500hpa e geopotenziali il 30 ottobre – fonte Consorzio Lamma