Stagione degli uragani 2025 molto attiva

I previsori della NOAA vedono tramite i modelli matematici, la possibilità di una stagione degli uragani 2025 molto attiva cioè con maggiori eventi rispetto alla media climatica.

Ricordiamo che la stagione in cui si formano questi particolari fenomeni va dal 1° giugno al 30 novembre.

L’agenzia prevede un range di 13-19 tempeste totali (venti sui 62 km/h o superiori). Di queste, si prevede che 6-10 diventeranno uragani (venti di 119 km/h o superiori), inclusi 3-5 uragani di categoria 3, 4 o 5 con venti sui 178 km/h o superiori. La NOAA ha un’affidabilità del 70% su questi intervalli. 

Previsioni NOAA per il 2025

Fattori che influenzano le previsioni della NOAA

Si prevede che la stagione degli uragani sarà superiore alla norma, a causa di una combinazione di fattori favorevoli. Tra questi, spiccano il persistere di condizioni ENSO-neutrali, temperature oceaniche superiori alla media, previsioni di un wind shear debole e una possibile intensificazione dell’attività monsonica dell’Africa occidentale, area chiave per la formazione degli uragani atlantici. Tutti questi elementi tendono a favorire lo sviluppo di tempeste tropicali.

L’attuale era di elevata attività nel bacino atlantico continua, caratterizzata da un contenuto di calore oceanico molto elevato e da un indebolimento degli alisei. L’eccesso di calore fornisce maggiore energia per alimentare le tempeste, mentre venti più deboli permettono loro di svilupparsi con minori ostacoli.

Inoltre, questa stagione presenta anche il rischio di uno spostamento verso nord del monsone dell’Africa occidentale, il che potrebbe favorire la formazione di onde tropicali. Queste onde sono spesso all’origine delle tempeste atlantiche più forti e durature.

La lista dei nomi delle tempeste atlantiche 2025 – fonte NOAA

C’è molta preoccupazione negli USA per il taglio del personale determinato dal nuovo presidente; questo potrebbe influire negativamente sull’attendibilità previsionale. Un fatto che sta già avvenendo in questa stagione temporalesca ove c’è stato una diminuzione dei radiosondaggi disponibili sempre per i minor fondi. Vedremo cosa accadrà, ricordando che la previsione degli uragani indica il numero di eventi e non quanti di questi arriveranno sulla terraferma.

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Immagine dell’uragano Milton ripresa dal satellite GOES-16 della NOAA l’8 ottobre 2024. Fonte NOAA

Federico Baggiani

Mi occupo di divulgazione scientifica nel campo della meteorologia, con attenzione particolare per temporali e fenomeni estremi. Gestisco i canali social di Tornado in Italia, Meteo in Italia e Meteopisano.

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