GLOSSARIO METEO

Glossario meteo

Un elenco con i principali termini riguardanti la meteorologia e in particolare i temporali, dai parametri termodinamici che potrete trovare sui modelli di previsione, alle nubi accessorie delle strutture temporalesche!

A

Albedo: frazione della radiazione solare riflessa. Le superfici scure (città, montagne, campi arati) riflettono poco e assorbono molto calore.

Altocumuli castellani: nubi appartenenti alla tipologia degli altocumuli che presentano piccole protuberanze torreggianti. Sono utili alla previsione dei temporali in quanto indicano un’atmosfera instabile.

Anticiclone: zone dell’atmosfera in cui è presente alta pressione e caratterizzate da tempo stabile, venti assenti o deboli, e moti dall’alto verso il basso.

Anvil crawler: fulmine intranube molto esteso orizzontalmente, che scocca nella parte inferiore di un’incudine temporalesca.

Asse obliquo: utilizzato per un updraft che si innalza obliquamente rispetto alla verticale, quindi in presenza di vento in quota.

Asse verticale: utilizzato per un updraft che si innalza lungo la verticale, quindi in assenza di vento in quota.

Autorigenerante: temporale che si autosostiene continuando a produrre nuovi updraft a causa dell’interazione tra outflow-inflow, convergenza di venti al suolo e orografia.

Avvezione: (in meteorologia) trasferimento orizzontale di una massa d’aria

B

Barometro: strumento che misura la pressione.

Bust: (nella caccia ai temporali). Giornata in cui, nonostante i modelli prevedano forti temporali, alla fine non riesce a svilupparsi nulla.

Bears’s cage: area al di sotto del mesociclone di una supercella hp, in cui le abbondanti precipitazioni possono impedire la vista di un tornado nelle vicinanze

Beaver’s tail: banda di nubi basse che segna la traccia della corrente di inflow che entra da Nord-est nel mesociclone di una supercella, costeggiando l’area principale delle precipitazioni

Blue jet: fa parte dei cosiddetti TLE (transient luminous events), fenomeni luminosi legati ai fulmini che però appaiono al di sopra dei temporali. Si presenta come un fascio di luce blu che parte dalla sommità della nube e si estende verso l’alto.

Bomba d’acqua: termine inventato per far fare sensazionalismo. Nulla che esista in meteorologia.

Bow echo: “eco ad arco” visibile al radar nel caso in cui una squall line assuma forma arcuata.

BRN: rapporto tra CAPE e shear verticale tra 500m e 6km di quota.

BWER: “Bounded weak Echo Region”, zona a bassa riflettività sulla sezione verticale del radar, sintomo di un updraft esplosivo. In genere è dovuto all’aspirazione verso l’alto delle precipitazioni da parte del mesociclone di una supercella.

C

Calvus: cumulonimbus calvus, così è detta la nube temporalesca prima che, raggiunta la tropopausa, cominci a formare l’incudine (cumulonimbus incus).

Cape: energia potenziale disponibile per la convezione. Maggiore è, più saranno intensi gli updraft.

CIN: parametro che quantifica l’energia disponibile in bassa troposfera all’inibizione della convezione.

Clear slot: intrusione di aria più secca dovuta all’occlusione del mesociclone di una supercella. Si presenta come un “taglio” nella base e la sua apparizione può precedere la formazione di un tornado.

Comma echo: “eco radar a virgola” che può formarsi all’estremità nord di un bow echo. È dovuto all’interazione tra la corrente di outflow in uscita dal temporale e l’inflow in ingresso da nord-est. Può generare una zona di rotazione ciclonica chiamata “rotating head”, dalla quale si può anche formare un tornado.

Condensazione: transizione di fase dalla fase aeriforme alla fase liquida.

Congesto: cumuli che raggiungono altezze anche superiori ai 5km. Possono produrre brevi ma intense precipitazioni.

Convergenza: zona in cui 2 o più masse d’aria provenienti da zone diverse, convergono.

Convezione: risalita di una massa d’aria verso l’alto.

Core-punching: (durante una caccia ai temporali) attraversamento della zona di precipitazioni più intense di un temporale.

Corrente a getto: intensa corrente di aria che scorre in alta troposfera e che può raggiungere anche velocità di 300km/h.

Cumulo: nube a sviluppo verticale originata dalla risalita di aria calda e la sua conseguente condensazione.

Cumulonembo: stadio conclusivo dello sviluppo convettivo della cumulogenesi. È la nube che dà origine al temporale e si sviluppa in altezza fino a raggiungere 10-15 km di quota.

Curva di stato: sul diagramma di un radiosondaggio, la curva che indica la temperatura tra il suolo e l’alta troposfera.

D

Debris cloud: “nube” di detriti causati da un tornado

Deep layer shear: detto anche “0-6km shear”. È la differenza in velocità vettoriale dei venti tra le quote di 500m e 6 km.

Derecho: negli Stati Uniti viene definito così un intenso sistema temporalesco di tipo lineare che percorre centinaia di km sviluppando fortissimi venti di downburst.

Dew point: (punto di rugiada) la temperatura alla quale, a pressione costante, l’aria raggiunge la saturazione.

Divergenza: masse d’aria che si allontanano da una zona. In caso di divergenza in quota si viene a determinare un deficit di aria in quota che viene colmato con moti verticali dal basso.

Dryline: ingresso di aria secca che innalza l’aria più umida nei bassi strati causando moti verticali.

Doppler: tipologia di radar che utilizza l’effetto doppler.

Downburst: violenta corrente discendente del temporale.

Downdraft: correnti discendenti di un temporale.

Dust devil: vortice che si forma in giornate soleggiate e secche, specie nei campi arati e non è collegato ad alcuna nube

Diagramma skew-t ln p: diagramma del radiosondaggio che utilizza la pressione in scala logaritmica.

E

ECMWF: Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, che sviluppa modelli globali.

Eco a uncino: eco visibile al radar a forma di uncino che si forma a causa delle precipitazioni nell’area posteriore di una supercella (RFD) che si arcuano attorno al mesociclone.

EF scale: scala Enhanced Fujita utilizzata per la stima dell’intensità dei tornado.

EL:  Equilibrium Level o livello di equilibrio è la quota in cui una particella d’aria in sollevamento raggiunge la stessa temperatura dell’ambiente circostante. E’ la quota a cui viene raggiunto il top delle nubi.

Elicità: tendenza di una particella a salire verso l’alto con moro rotatorio.

EHI: indice termodinamico che tiene conto dell’elicità e del cape, e stima la probabilità di supercelle e tornado.

F

FFD: regione orientale di una supercella in cui avviene la maggior parte delle precipitazioni 

Flanking line: linea di cumuli connessi alla parte più attiva di un temporale.

Flash flood: intense precipitazioni in grado di causare allagamenti in breve tempo

Flying eagle: termine americano che indica la caratteristica forma delle supercelle più intense al radar.

Foehn: vento caldo e secco in discesa dalle Alpi.

Fractus: o fractocumuli, o scud clouds. Nubi sfilacciate in genere sotto la base di un temporale.

Fronte: è la superficie di contatto tra due masse d’aria aventi caratteristiche di temperatura, pressione e umidità differenti.

Fulmine: scarica elettrica originata dalla differenza di potenziale che si crea tra due punti di una nube temporalesca o tra la nube e il suolo.

Funnel cloud: nube ad imbuto, tornado che non tocca terra. 

Fujita scale: scala Fujita utilizzata per la stima dell’intensità dei tornado a partire dai danni causati.

G

Geopotenziale: altitudine alla quale si trova un determinato valore di pressione atmosferica.

GFS: global forecast model. Modello matematico americano di previsione a scala globale.

Ghost: particolare TLE scoperto recentemente, formato da un alone verde che compare poco sopra i red sprites più intensi.

Gigantic jet: fa parte dei cosiddetti TLE (transient luminous events), fenomeni luminosi legati ai fulmini che però appaiono al di sopra dei temporali. È un’estensione verso l’alto del blue jet, con il colore che passa gradualmente dal blu al rosso salendo di quota.

Goccia fredda: una saccatura che tende a rompersi (cut off) e ad isolarsi.

Grandine: precipitazione solida formata a partire da nuclei di condensazione attorno a cui si depositano strati concentrici di ghiaccio durante i cicli di salita e discesa all’interno di una nube temporalesca.

Graupel: embrioni della grandine che si formano per ghiacciamento di goccioline sopraffuse attorno a nuclei di condensazione.

Gust front: fronte delle raffiche  di outflow in uscita da una cella temporalesca.

Gustnado: vortice non collegato alla base del temporale, ma formato da raffiche di outflow.

H

HP supercell: supercella ad alto contenuto di precipitazioni, con la pioggia che cade anche al di sotto dell’area del mesociclone.

Horseshoe vortex: funnel cloud a forma di ferro di cavallo.

I

Incudine: parte superiore piatta di un cumulonembo, che si origina quando l’updraft incontra la tropopausa e non riesce più a salire, espandendosi quindi orizzontalmente.

Inflow: vento che entra nella struttura temporalesca e alimenta l’updraft.

Inflow notch: nelle scansioni radar, regione a bassa riflettività in prossimità di un intenso nucleo temporalesco. Indica la zona in cui il temporale aspira aria verso l’interno.

Instabilità: condizione dell’atmosfera favorevole allo sviluppo di moti convettivi.

Inversione termica: zona in cui la temperatura, invece di scendere, cresce salendo di quota.

Ionosfera: fascia dell’atmosfera nella quale le radiazioni solari, e in misura minore i raggi cosmici, provocano la ionizzazione dei gas componenti. E’ estesa tra i 60 e i 1000 km di altitudine.

J

Jet streak: porzione del jet stream (corrente a getto) in cui i venti sono ancora più intensi.

K

K index: o Whiting index, indice che valuta l’instabilità atmosferica tra gli 850 e i 500 hPa di quota.

Knuckles: protuberanze nell’updraft di un intenso temporale, formate da ripetute spinte della corrente ascendente.

L

Lam: local area model. Modello matematico di previsione a scala locale e limitato nel tempo, ma con parametri più precisi rispetto ai modelli globali.

Landspout: tornado non originato da un temporale a supercella.

LCL: lifting condensation level. È la quota alla quale condensa una particella d’aria in salita, quindi la quota alla quale si forma la base delle nubi.

Left mover supercell: supercella con rotazione anticiclonica. Piuttosto rara, si forma in seguito a un evento di splitting storm.

Lifted index: indice che valuta l’instabilità atmosferica tra il suolo e 500hpa.

Low Level Jet: vento nei bassi strati che si attiva in genere a causa di un minimo di pressione al suolo e va ad alimentare l’inflow dei temporali.

Low-topped supercell: supercella di limitata estensione verticale. Tipica della primavera e di condizioni in cui l’energia a disposizione non è elevata.

Lowering: abbassamento del livello di condensazione delle nubi sotto la base di un temporale, dovuto all’interazione con l’aria più fredda e umida proveniente dalle precipitazioni.

Lp supercell: supercella a basso contenuto di precipitazioni, in cui la struttura del mesociclone è spesso scolpita e ben visibile.

M

Mammatus: formazioni nuvolose a gobbe che si possono vedere sotto l’incudine di un temporale. sono generate da tanti piccoli rovesci che evaporano poco dopo aver lasciato la nube.

Marino: vento secco che dall’Appennino Ligure entra in pianura Padana e spesso crea le condizioni per la formazione di temporali sul Nord-Ovest interagendo con correnti più umide da Nord.

MCC: Mesoscale Convective Complex. Sistema temporalesco costituito da alcuni MCS vicini o uniti tra loro.

MCS: mesoscale convective system. Sistema convettivo a mesoscala formato da un grosso ammasso di temporali multicellulari, che può durare parecchie ore.

Mesociclone: corrente ascensionale in rotazione antioraria presente all’interno di una supercella.

Microburst: corrente di downburst di estensione spaziale molto limitata.

Misociclone: vortici con rotazione ciclonica sul piano orizzontale con dimensione inferiore ai 4km.

Mothership: termine americano per definire una struttura supercellulare particolarmente imponente e scolpita, simile a un’astronave.

Multicella: sistema temporalesco formato da più celle convettive.

Multivortex: tornado caratterizzato dalla presenza di più sottovortici all’interno della circolazione principale.

N

Nowcasting: osservazione dell’evoluzione meteorologica in tempo reale.

Nubi accessorie: formazioni nuvolose che caratterizzano le diverse tipologie di temporali.

Nubifragio: intenso rovescio di pioggia.

O

Occlusione: (di una supercella) avviene quando l’ RFD ha completamente “avvolto” la circolazione caldo-umida interrompendo l’inflow.

Odografo: grafico che schematizza la velocità e la direzione dei venti lungo la verticale.

Outflow: vento in uscita da una cella convettiva.

Outflow boundary: area in cui le raffiche di outflow di un temporale possono far partire nuova convezione creando una convergenza con l’aria presente in loco.

Overshooting top: cupola al di sopra dell’incudine di un temporale, formata da una forte spinta dell’updraft che riesce per alcune centinaia di metri a sfondare la tropopausa.

P

PBL: planet boundary layer porzione di troposfera posta a diretto contatto con il suolo, influenzata dalla presenza della superficie terrestre.

Pileus: nube simile per forma a una nube lenticolare che si forma sopra i cumuli quando questi, nella loro salita, bucano uno strato di inversione termica.

Powerflash: lampo luminoso che si vede quando un tornado o intense raffiche lineari tranciano i cavi elettrici.

Prefrontale: prima del fronte vero e proprio.

Pulse storm: sistema multicellulare pulsante, in cui coesistono celle giovani in crescita, celle mature e celle in dissipazione.

Punto triplo: punto in cui si incontrano fronte caldo, fronte freddo e dryline. Viene spesso indicato come target dai cacciatori di temporali negli stati uniti.

PWAT: contenuto totale di vapore acqueo della colonna d’aria in mm.

Q

QLCS: quasi-linear convective system. Sistema multicellulare con celle ordinate secondo una linea.

R

Radar: strumento che misura l’intensità delle precipitazioni e il loro spostamento nello spazio attraverso la riflettività.

Radiosondaggio: analisi delle caratteristiche termodinamiche della colonna d’aria ottenuto attraverso il lancio di un pallone sonda.

Rain free base: parte della base di un temporale dominata dalla corrente di inflow, in cui non cadono le precipitazioni.

Rain rate: intensità della precipitazione in corso misurata come mm/h.

Rear inflow notch: eco radar a bassa riflettività che indica la presenza di una rear inflow jet.

Rear inflow jet: corrente di inflow che entra nel temporale dalla sua parte posteriore, tipica dei bow echo.

Red sprite: fa parte dei cosiddetti TLE (transient luminous events), fenomeni luminosi legati ai fulmini che però appaiono al di sopra dei temporali. È rosso e dalla forma simile a quella di una medusa.

RFD: rear flank downdraft. È parte del nucleo di precipitazioni di una supercella che, a causa della rotazione, viene trasportata attorno al mesociclone.

Rigenerazione: processo per cui, in un temporale, continuano a prodursi nuovi updraft.

Riflettività: valore misurato dal radar meteorologico che viene convertito nel valore di intensità delle precipitazoni.

Roll cloud: nube accessoria a rullo, simile a una shelf cloud ma staccata dal temporale.

Rope tornado: tornado molto lungo e sottile, dal movimento sinuoso. In genere corrisponde all’ultima fase di un vortice, prima della sua dissoluzione.

S

Scirocco: vento da Sud-Est, ingrediente fondamentale per aumentare lo shear del vento e quindi lo sviluppo di intense supercelle.

Scud cloud: o fractus, o fractocumuli. Nubi sfilacciate in genere sotto la base di un temporale.

Shelf cloud: nube accessoria a forma di mensola che si forma sul fronte avanzante di un temporale a causa dell’interazione tra l’aria fredda in uscita dalla cella e l’aria più calda davanti.

Splitting storm: fenomeno in cui un nucleo temporalesco si divide in due, uno con rotazione ciclonica e uno con rotazione anticiclonica.

Squall line: sistema temporalesco lineare molto organizzato e con un movimento chiaro e definito.

SREH: indice utilizzato per valutare la possibilità di formazione di supercelle ed eventuali tornado associati. Tiene conto della tendenza dell’aria ad assumere moto rotatorio durante la convezione.

Subsidenza: (in meteorologia) movimento verso il basso di una massa d’aria.

Supercella: temporale che contiene al suo interno un mesociclone, cioè una corrente ascendente in rotazione.

SWEAT index. indice temporalesco composito che, combinando diversi parametri, restituisce una probabilità di formazione di tornado.

T

Tail cloud: banda nuvolosa associata alla wall cloud, che rappresenta la traccia dell’aria umida aspirata dalla zona delle precipitazioni per mezzo del mesociclone.

Target: (nella caccia ai temporali). Zona in cui si prevede la formazione dei primi nuclei temporaleschi.

Termica: bolle di aria calda che risalgono dal suolo.

Thermal boundary: confine in cui c’è un forte gradiente termico orizzontale.

TLC: o “medicane”. Ciclone dalle caratteristiche tropicali che si forma però sul Mar Mediterraneo.

Tornado: (o tromba d’aria) colonna d’aria in forte rotazione e in contatto con il suolo al di sotto di una nube temporalesca.

Tornado alley: zona degli Stati Uniti, corrispondente alle grandi pianure centrali, in cui si forma la maggior parte dei tornado.

Tromba d’aria: (o tornado). Colonna d’aria in forte rotazione e in contatto con il suolo al di sotto di una nube temporalesca.

Tromba marina: (o waterspout). Tromba d’aria che si forma su uno specchio d’acqua.

Total totals: indice che quantifica l’instabilità dell’atmosfera tra 850hpa e 500hpa.

Touchdown: raggiungimento del suolo da parte della circolazione tornadica.

Tuono: suono prodotto dal cambiamento di pressione dovuto a un fulmine.

U

Umidità relativa: percentuale di vapore acqueo contenuto in atmosfera.

Updraft: corrente ascendente all’interno di una cella convettiva.

Uragano: ciclone tropicale di estensione variabile tra le poche decine e alcuni centinia di km, con venti sostenuti superiori a 119km/h. Assolutamente da non confondere con un tornado. 

V

V-notch: eco radar caratteristico delle supercelle, in cui il nucleo principale delle precipitazioni si apre a formare una “v” a causa della presenza dell’intensa corrente di updraft contro cui viene trasportato dai venti in quota.

V-shaped storm: temporale, generalmente autorigenerante, che presenta al radar una forma a V (ma non è una supercella) e insiste per molto tempo su una stessa zona, spesso costiera.

Verde: colore caratteristico che spesso assumono i rovesci di grandine, dovuto all’interazione dei cristalli di ghiaccio con la luce del sole

Virga: cortina di precipitazioni, che può raggiungere il suolo sotto forma di rovescio o evaporare a mezz’aria.

Vorticità: propensione di un fluido a generare vortici.

W

Wall cloud: nube accessoria rotante tipica delle supercelle, che si forma al di sotto del mesociclone grazie all’aria aspirata dalle precipitazioni della cella, che condensa a un livello più basso rispetto alla base del temporale. È dalla wall cloud che si formano i tornado mesociclonici.

Warm conveyor Belt: flusso d’aria calda che si origina esternamente al sistema frontale, a partire dai livelli più bassi della troposfera, e si inserisce nel settore caldo, davanti al fronte freddo avanzante.

Waterspout: (o tromba marina). Tromba d’aria che si forma su uno specchio d’acqua.

Wedge tornado: vortice molto largo, il cui diametro è superiore alla distanza tra il suolo e la base della wall cloud da cui discende

Whale’s mouth: o “bocca di balena”. parte inferiore e posteriore di una shelf cloud, caratterizzata da formazioni nuvolose molto turbolente a causa dell’interazione tra venti in ingresso e in uscita dal temporale

Wind shear: variazione in velocità e direzione dei venti a diverse quote.