Ancora allerta massima in Emilia-Romagna
Le piogge sono ormai in esaurimento sull’Emilia-Romagna ma almeno fino a tutta la giornata di venerdì avremo ancora allerta massima in questa regione. Non pioverà qui domani su tutto il territorio.
Il motivo è data da ancora l’importante piena dei fiumi attiva sui settori centro-orientali della regione da Modena fino alla costa Adriatica ed anche le frane tra le colline e montagne. Situazione invece non critica nella provincia di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Qui la mappa e tutti i dettagli di ARPA EMILIA-ROMAGNA
I bacini romagnoli e affluenti del Reno rimanono in grave criticità. I nuovi colmi di piena provenienti da monte fanno prevedere livelli elevati sul fiume Reno a valle di Cento, oltre che sul fiume Secchia e sul fiume Panaro. Qui sotto potete osservare i numerosi fiumi oltre il 2°/ 3° livello di criticità a mostrare la situazione storica e drammatica dell’evento.
Al momento risultano 9 morti di cui 7 in provincia di Forlì-Cesena. Migliaia gli evacuati (oltre i 10mila) e con oltre 50mila persone senza luce. I fiumi esondati sono 21 mentre 35 comuni con allagamenti, tra Romagna, Bolognese e 48 quelli con frane tra Reggio Emilia e Rimini. Qui sotto trovate al dettaglio tutte le zone interessate. La circolazione su stradale e per i treni è quasi totalmente interdetta da Bologna a Rimini.
Oltre all’Emilia-Romagna risultano difficoltà per allagamenti e frane nelle Marche tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro Urbino. Alcuni comuni isolati anche in Toscana nell’alto Mugello anche qui a seguito delle tante piogge: a Firenzuola nella frazione di Coniale sono 80 persone isolate, a Piancadoli 120 isolati; nel comune di Marradi oltre 150.
Infine a Pistici in Basilicata fa paura il fiume Basento in piena.
Alcuni dati
Secondo il CNR a livello italiano stiamo vivendo il Maggio più piovoso da almeno 70 anni. Dopo l’1-3 Maggio un nuovo evento estremo ha colpito l’Emilia-Romagna scaricando oltre 250mm sulle aree collinari sud-orientali, veramente una rarità. Ancora una volta il lento transito della depressione unito al rinforzo delle correnti nord-orientali ha sprigionato piogge notevoli sui rilievi appenninici complice lo sbarramento orografico.
A dare ulteriore man forte è stata anche la risalita di aria molto umida equatoriale da sud.
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