Tornado in Italia: le zone più colpite

Proviamo in questo articolo a delineare quali sono state le zone più colpite da tornado in Italia, negli ultimi anni, utilizzando il report da noi redatto, coi dati raccolti tra il 2014 e il 2021.

In questi 8 anni di raccolta dati sono stati classificati ben 343 eventi tornadici avvenuti sulla terraferma e trombe marine approdate sulla costa.

Tornado in Italia: le zone più colpite
Mappa di densità annuale di tornado per quadrato di 100km^2

Dalla mappe di densità si può notare come ci siano dei massimi nei pressi del Golfo di Genova e in Veneto. Nel primo caso sono trombe marine che approdano sulla costa causando alcuni danni, spesso con bassa intensità (F0/F1 sulla scala Fujita). Il massimo di densità in Veneto è invece causato da tornado anche mesociclonici (ovvero originati dal mesociclone, la corrente ascensionale di una supercella) anche di forte intensità; il più intenso registrato è l’F4 che l’8 luglio 2015 colpì Dolo (VE9, Mira (VE) e zone limitrofe.

Altre zone soggette a tornado

Altre zone con densità di eventi elevate sono le zone tirreniche del Lazio e parte della Puglia. Nel Lazio avvengono in particolare – ma non solo – trombe marine (anche mesocicloniche e di grado F1/F2) che si inoltrano nei primi km di entroterra. In Puglia, si vede spesso la formazione di trombe marine (mesocicloniche e non mesocicloniche) che toccano terra da sud ovest, ovvero dallo Ionio. In questa regione si assiste inoltre alla formazione di tornado non associati al mesociclone di una supercella (chiamati “landspout”) di breve durata e intensità.

Sempre utilizzando il nostro studio si evince come la Pianura Padana sia meno soggetta alla formazione di tornado nelle zone occidentali. Questo a causa della rara influenza del vento da est proveniente dall’Adriatico, che difficilmente si spinge così ad ovest. La possibilità di tornado aumenta poi via via spostandosi verso est, con un massimo in Veneto ed eventi importanti anche in Friuli.

Per quanto riguarda le coste, i tornado sono sensibilmente più frequenti sulle zone tirreniche rispetto a quelle adriatiche (ad esclusione del Veneto). Questo a causa del fatto che lo spostamento prevalente dei sistemi temporaleschi è da ovest verso est.

IMPORTANTE: 8 anni di dati non sono significativi per una precisa e dettagliata analisi climatologica sulle zone più esposte a tornado. E’ per questo che il nostro progetto continuerà per avere statistiche su un periodo di tempo più lungo e che quindi dipenda meno dalla normale variabilità statistica. Sarà ad esempio importante valutare, con una rete sempre più capillare, la densità di eventi tornadici nelle zone meno popolate e con meno segnalatori, come ad esempio le Isole. Inoltre bisogna anche considerare come alcune zone, ad esempio le provincie di Modena e Bologna, in passato soggette a numerosi eventi, siano state colpite in maniera minore in questi ultimi anni.

Stefano Salvatore

Mi occupo di divulgazione scientifica nel campo della meteorologia e di analisi tecniche su eventi temporaleschi.

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