I 10 tornado più intensi in Italia dal 2000

In questo video abbiamo raccolto i 10 tornado più intensi in Italia dal 2000 a oggi!

Nel nostro paese avvengono circa 30/50 tornado ogni anno. Ecco i 10 tornado più intensi negli ultimi 21 anni.

7 luglio 2001, tornado F3 di Arcore (MB)

Il tornado F3 che il 7 luglio 2001 ha colpito i comuni di Arcore, Concorezzo e Usmate-Velate si forma intorno alle ore 12.25. La sua violenza è inaudita e il rumore è stato descritto da chi ha assistito all’evento come assordante.

Diverse auto vengono sollevate e lanciate fino a 50m di distanza, i tetti delle case vengono asportati e alcuni tralicci dell’alta tensione sono spezzati e abbattuti. Alle 12.45 si esaurisce.

La scia di danni ha ben pochi precedenti, quantificabili in alcune centinaia di milioni di euro, oltre 90 feriti e 150 famiglie sfollate.

Lo spostamento totale, percorso alla velocità media di 22Km/h, supera i 7km, la larghezza massima dei danni raggiunge i 500m.

A favorire lo sviluppo di questo evento, valori di cape, ovvero l’energia disponibile alla convezione, di 2000/2500 j/kg, e shear0-6 km(ovvero la differenza della velocità del vento tra 0 e 6km di quota) di 25/30 m/s, entrambi sono considerati valori elevati.

I 10 tornado più intensi in Italia dal 2000

12 novembre 2004, tornado F3 a Scicli (RG)

Il tornado avvenuto il 12 novembre 2004 a di Scicli è stato uno dei più larghi tornado tornado mai documentati in Europa, si è stimato infatti che avesse un diametro probabilmente superiore a 350 m.

Durante il suo tragitto ha assunto le caratteristiche di un multivortex, ossia un tornado con diversi vortici al proprio interno. Ha avuto una velocità di spostamento media di 45kmh e durante il percorso ha abbattuto muri pali di cemento armato, e centinaia di ulivi sono stati sradicati come fuscelli. Una roulotte sarebbe stata trasportata ad oltre 1km di distanza.

Per fortuna il vortice ha colpito solo zone poco densamente popolate e questo ha fatto si che nessuno sia stato ferito. A favorire lo sviluppo di questo tornado, un ruolo fondamentale lo ha avuto il basso livello di condensazione forzato (LCL) a circa 900m; questa è la quota a cui in linea di massima si forma la base del temporale, più è bassa, minore è la distanza che deve fare il tornado per raggiungere il suolo.

Vi erano inoltre forti valori di shear 0-1km e shear 0-6km. I danni stimati sono stati intorno ai 10 milioni di euro.

I 10 tornado più intensi in Italia dal 2000

6 giugno 2009, tornado F3 a Vallà di Riese Pio X

Il 6 giugno 2009 un tornado valutato F3 sulla Scala Fujita colpisce la frazione Vallà di Riese Pio X.

Durante il suo tragitto diversi tetti vengono sradicati, e alcuni alberi spezzati e scortecciati, detriti potenzialmente mortali vengono lanciati in ogni direzione e si conficcano nei muri. Alcuni tralicci e pali della luce vengono abbattuti.

Saranno 22 i feriti, oltre 200 gli sfollati. Per quanto riguarda le caratteristiche termodinamiche di quel giorno, da un notare il Cape superiore a 2000j/kg, e l’elevato shear 0-1km e 0-6km.

28 novembre 2012, tornado F3 a Taranto

Il tornado multivortex del 28 novembre 2012 si è formato intorno alle 10.50 come tromba marina sul Mare Ionio. Ha poi impattato la costa nei pressi dell’Ilva di Taranto, percorrendo almeno 12km nell’entroterra. Successivamente il tornado si è alzato dal suolo.

Durante il percorso della supercella temporalesca verso est/nord est, ci sono stati altri touchdown tornadici con danni meno rilevanti. Il tornado ha infine toccato il Mar Adriatico nei pressi di Monopoli (BA), a circa 50km di distanza da Taranto! Durante il tragitto ha causato 40 feriti, e una vittima.

I danni sono quantificabili in oltre 60 milioni. Il diametro massimo ha probabilmente superato i 300m, cosa che lo rende uno dei tornado più grandi mai ripresi in Europa.

Uno studio del 2017 ha messo in luce quelle che sono le condizioni che hanno permesso la formazione del tornado. In particolare oltre a circa 1000j/kg di cape, si registrarono eccezionali valori di shear tra 0 – 1km di 25m/s, basso livello di condensazione forzata (LCL) intorno a 700m, e un mare 2 gradi più caldo della media climatologica.

Applicando un analisi su un modello meteorologico ad elevata risoluzione lo studio ha evidenziato che un mare più freddo di 1 solo grado non avrebbe prodotto la supercella che ha dato origine al tornado, nel caso in cui fosse stato più caldo di 1 grado, il tornado sarebbe stato più intenso.

I 10 tornado più intensi in Italia dal 2000

3 maggio 2013, Emilia Romagna, 3 violenti tornado tra Bologna e Modena

Nel pomeriggio del 3 maggio 2013 due supercelle tra la provincia di Bologna e Modena, producono 3 dei più violenti tornado della storia italiana a distanza di pochi minuti uno dall’altro. Il primo tornado avviene a Castelfranco Emilia e percorre circa 17km con danni quantificabili come F3.

Si dissolve nei pressi di San Giovanni Persiceto (BO). Ritocca terra una decina di km nel comune di San Giorgio di Piano (MO), dove percorre altri 18km, con danni quantificabili almeno sul grado F3. Negli stessi momenti un terzo tornado avviene poco a nord ovest, tra i comuni di Mirandola (MO) e San Martino Spino, raggiunge il grado F2.

I danni totali ammontarono a quasi 30 milioni di euro. 119 sono le persone evacuate, 158 le case compromesse a cui si sommano 59 immobili ad uso produttivo e agricolo e una decina di altri edifici danneggiati, tra cui 3 strutture pubbliche.

8 luglio 2015, Tornado F4 ef3 di Dolo (VE)

Nel primo pomeriggio dell’8 Luglio 2015 un intenso ed esteso sistema temporalesco si forma sulla pedemontana vicentina, e si sposta verso sud est andando ad interessare i comuni tra Padova, Treviso e Venezia, in particolare la riviera del Brenta. E’ proprio qui, tra i comuni di Dolo, Mira, Pianiga, che viene a generarsi quello che è probabilmente il tornado più intenso avvenuto in Italia negli ultimi 50 anni.

Valutato con il grado F4 della scala Fujita ed Ef3 sulla scala Fujita avanzata, causò danni complessivi per oltre 60 milioni di euro, con oltre 400 edifici coinvolti e danneggiati. Il bilancio dei feriti sarà terrificante :92 a cui si deve aggiungere 1 decesso; 400 gli sfollati. Tra i danni più rilevanti vi è la completa distruzione della Villa Fini a Dolo.

Le cause della formazione di questo tornado sono molto brevemente imputabili ad un periodo eccezionalmente caldo e umido, che ha portato valori di cape superiori a 4000j/kg, a cui è succeduto l’avvicinamento di una massa d’aria più instabile e fresca di origine atlantica. La velocità media di spostamento del tornado è stata di 20km/h, il diametro del cono ha superato i 100m.

25 novembre 2018, Capo di Leuca F2

(Dal giorno del tornado F4 di Dolo fino ad oggi non sono avvenuti tornado che hanno raggunto il grado F3. Sono quindi stati scelti i due tornado che tra i 28 di grado F2 che il nostro studio ha classificato sembrano presentare i danni più rilevanti.)

Il tornado del Capo di Leuca si è sviluppato sul Mare Ionio davanti a Marina San Gregorio intorno alle 15:20 del 25 novembre 2018. Ha attraversato tutto il basso Salento percorrendo 19km su terraferma, per poi rientrare in mare (ma questa volta dall’altra parte, sull’ Adriatico!) nei pressi di Marina di Andrano.

Questo tornado, di tipo multivortex (con diametro probabilmente superiore a 100/150m ) ha distrutto diversi tetti, sradicato e spezzato centinaia di alberi, tralicci dell’alta tensione, pali della luce, e affondato 12 imbarcazioni. Una stazione meteo, colpita dal tornado, ha registrato una raffica di 178km/h.

10 settembre 2021, Pantelleria F2 (strong)

Il 10 settembre 2021 un tornado stimato come F2 ha colpito una zona poco densamente popolata dell’Isola di Pantelleria, ciò nonostante il bilancio totale è di 9 feriti e 2 vittime, cosa che lo rende il tornado che ha causato più vittime in Italia da almeno 20 anni.

Alcune abitazioni sono state parzialmente distrutte e scoperchiate, 4 veicoli (tra cui 1 suv e 1 furgoncino) sono state sollevati, ribaltati o lanciati per alcuni metri. Il vortice potrebbe aver percorso oltre 3km durante il tragitto.

Non ci sono tuttavia immagini del tornado.

Stefano Salvatore

Mi occupo di divulgazione scientifica nel campo della meteorologia e di analisi tecniche su eventi temporaleschi.

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