La supercella tra Piemonte e Lombardia del 23/3/2024
I modelli non vedevano nulla
Nessun modello di previsione vedeva temporali al Nord-Ovest nel pomeriggio del 23 marzo. Fino ad alcuni giorni prima l’ipotesi di una convergenza con temporali possibili tra Piemonte e Lombardia era possibile, ma nelle ultime emissioni questo scenario era sembrato sempre meno probabile.
Eppure diversi ingredienti erano presenti, come l’ingresso di aria fredda in quota e una discreta quantità di energia potenziale (CAPE), sottoforma di umidità e calore nei bassi strati. Le temperature al suolo erano infatti previste oltre i 20°C.
Quello che non avrebbe dovuto permettere lo sviluppo di temporali era la modalità di ingresso del vento di Fohn dalle Alpi. Troppo intensa e troppo brusca. L’aria secca veniva vista infatti affluire molto rapidamente e in maniera massiccia su tutta la pianura piemontese e lombarda nel pomeriggio, impedendo l’organizzazione di una vera e propria dryline con l’aria più umida.
Il temporale tra Piemonte e Lombardia
Le cose però sono andate in modo diverso. Il Fohn è entrato solo sull’alto Piemonte, mentre su Pavese e Milanese ha continuato a soffiare il vento di Marino da Sud, più umido. Questo ha permesso la formazione di una linea di convergenza netta con asse dal Lago Maggiore all’Appennino Pavese.
Nel primo pomeriggio infatti una linea di cumuli ha subito cominciato a svilupparsi lungo la dryline. Alle 15 circa si forma anche il primo rovescio piuttosto corposo, poco a Sud del Lago Maggiore.
Il rovescio continua a intensificarsi fino a che compaiono i primi fulmini. Il temporale si trova nella zona di Oleggio (NO) e in questa fase inizia già a produrre anche i primi chicchi di grandine.
Dopo aver intercettato il temporale proprio in questa zona, inizio a seguirlo nel suo spostamento verso Sud-Est. Questo intanto continua a intensificarsi e ad organizzarsi maggiormente mentre punta la zona occidentale di Milano.
È proprio nel Milanese che la struttura assume l’aspetto di una supercella di tipo Lp (molto tipica delle dryline generate dal vento di Fohn). La base è piuttosto turbolenta e si vedono le bande dei rovesci dentro cui si trova grandine con chicchi anche fino a 2 cm di diametro.
Continuo quindi a seguire il temporale nel Pavese, allontanandomi un po’ per avere la vista sull’intera struttura, molto inclinata e anche piuttosto “avvitata”.
La supercella rimarrà attiva fino circa alla linea del Po nel Cremonese, per poi lentamente indebolirsi e dissiparsi.
Ecco per finire un video del temporale:
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