Alluvione eccezionale a Dubai, qual è la causa?

Nella giornata di mercoledì 16 Aprile si e’ verificata un’alluvione eccezionale a Dubai, tanto che molti sono stati dubbi per capire qual è stata la causa!? In realtà la soluzione è più semplice di quanto si creda.

Il vasto ed intenso sistema temporalesco alla mesoscala su Dubai

Come prevedevano i modelli l’ingresso di una goccia fredda in quota da nord, in contrasto con l’aria calda sub-tropicale presente a queste latitudini, ha dato vita a queste piogge torrenziali.

Pensate che da queste parti sono scesi circa 160mm, quando ad aprile ne dovrebbero cadere a malapena 7mm. Potete anche capire come la rete idrica locale non era pronta a ricevere un simile evento, tanto che gli allagamenti sono stati ingenti, rendendo impraticabili i voli anche oggi.

Gli incidi temporaleschi erano anche particolarmente favorevoli alla convezione e alla formazione di fenomeni severi.

Accumuli pluviometrici previsti per il 17 Aprile – fonte Wxcharts

Tanta pioggia in questi giorni anche in Bahrain, Qatar e Arabia Saudita. Nel vicino Oman ci sono state 18 vittime per gli allagamenti.

Non si è trattato di cloud seeding

In alcuni paesi, come ad esempio gli Emirati Arabi Uniti praticano tecniche chiamate di “cloud seeding”. Questa pratica consiste nell’immissione in atmosfera di nuclei di condensazione (di solito ioduro di argento o anidride carbonica allo stato secco) con appositi aerei o cannoni da terra. Questi nuclei di condensazione fanno sì che nel caso vi siano le condizioni atmosferiche giuste, vadano ad aumentare la condensazione del vapore acqueo e di conseguenza la quantità di pioggia prodotte (tuttavia con risultati di poco conto in termini di mm).

Ancor più non possono causare tornado, uragani, siccità, alluvioni a comando, ma in caso di favorevoli condizioni meteorologiche già in atto, si potrebbe riuscire ad aumentare la quantità di precipitazioni, cosa sicuramente utile in zone siccitose, ma non certo risolutiva in quanto anche una pratica molto costosa e con effetti molto localizzati. L’efficacia di questo strumento è comunque molto dibattuta.

SEGUICI ANCHE SU GOOGLE NEWSINSTAGRAM TELEGRAMYOUTUBE E WHATSAPP

Federico Baggiani

Mi occupo di divulgazione scientifica nel campo della meteorologia, con attenzione particolare per temporali e fenomeni estremi. Gestisco i canali social di Tornado in Italia, Meteo in Italia e Meteopisano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *