Il Foehn
Negli ultimi giorni il vento di Foehn è stato assoluto protagonista nelle vallate alpine, causando anche diversi danni nel Torinese, come numerosi alberi caduti e una palazzina scoperchiata. Purtroppo si segnala anche una vittima.
Le raffiche hanno superato gli 80 km/h in pianura, mentre in quota si sono toccati valori ben più elevati, in alcune zone della Val Susa anche superiori a 180 km/h, come i 193,1 km/h registrati alla Sacra di San Michele, a 938 metri di quota.
Ma cos’è, e da cosa è generato questo vento?
Il Favonio, detto anche Foehn o Föhn, è un vento di caduta caldo e secco. Soffia quando una corrente d’aria incontra un ostacolo ed è costretta a salire di quota per superarlo, per poi ridiscendere sul versante opposto. L’ostacolo in genere è rappresentato da una catena montuosa.
In un ingresso perturbato l’aria fluisce dalla zona con pressione atmosferica maggiore verso quella con pressione minore per colmare la differenza e ristabilire l’equilibrio. Quando sulla sua strada incontra rilievi montuosi di una certa altezza l’aria è costretta a salire per sollevamento forzato. Facendo ciò, si raffredda e si espande, e l’umidità in essa contenuta dà vita alle precipitazioni. Una volta superata la catena montuosa, la massa d’aria perde la sua umidità e letteralmente “rotola” sui pendii, riscaldandosi per effetto della compressione adiabatica.
Per “Foehn” si intende comunque solamente la parte del processo in cui l’aria scende e si scalda. Le correnti che risalgono di quota raffreddandosi e condensando vengono invece definite “Stau”.
Il raffreddamento sul versante sopravvento è piuttosto lento, mentre il riscaldamento su quello sottovento è molto veloce. Ne consegue che l’aria arriva a valle con una temperatura più alta rispetto a quella che aveva prima di incontrare. Nel dettaglio la temperatura si alza di circa 10°C ogni 1000 metri di discesa.
Nella zona in cui soffia il Foehn il cielo si presenta terso e l’umidità è bassissima, con ottima visibilità. Al di sopra delle montagne da cui il vento scende invece si vede il classico muro nuvoloso associato alla perturbazione che sta scaricando la sua umidità sul lato opposto.
In questo video girato l’11 marzo 2023 si vede sia il muro del Foehn che la situazione critica dell’innevamento sulle Alpi.
Più è imponente l’ostacolo che l’aria deve superare e maggiore è la differenza di pressione tra i due lati, più le raffiche saranno intense, più l’aria si scalderà scendendo e più vasta sarà la zona interessata dalle condizioni favoniche. Per questo motivo rilievi minori causano un effetto locale, mentre quando il Foehn scende dall’arco alpino spesso porta cielo sereno e bassissima umidità su tutta la Pianura Padana.
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