Siccità, come siamo messi alle porte dell’estate?

Vediamo di capire come siamo messi per la siccità, alle porte dell’estate!? Siamo ormai nel corso di maggio, a pochi mesi dalla stagione più calda e meno piovosa per la nostra climatologia.

I dati ci dicono che i terreni risultano molto bagnati ed umidi quindi verso il Nord, mentre la situazione peggiora gradualmente più ci si muove verso il meridione (vedi la mappa a seguire). Qui si salva solo la Campania dove comunque qualcosa è riuscito ad arrivare negli ultimi mesi.

Il deficit maggiore si ha in Sicilia. Qui mediamente mancano dall’autunno scorso ad oggi circa 400mm di precipitazione che corrisponde ad un 80% delle piogge annuali.

Anomalie di umidità del suolo 3 maggio – fonte da X di Hidrology_IRPI

Le risorse idriche in zona sono ai minimi storici, con gli invasi a secco. La regione ha messo in campo diverse contromisure tra cui il razionamento idrico, la riattivazione di pozzi e tanto altro.

Tuttavia è molta la preoccupazione qua in vista dell’estate. Anche il trend di temperature sempre sopra la media del periodo espongono le coltivazioni e il territorio a maggior stress ed elevata evotraspirazione. Un connubio con le poche piogge davvero devastante.

Dopo tanto però almeno ci sarà un passaggio perturbato anche al Sud a partire da mercoledì 8 maggio e fino a venerdì che porterà diversi acquazzoni per far rifiatare questa comunità. Tuttavia per risolvere la situazione serve ben altro.

Come mostra meglio anche la mappa qui sotto è sotto sorveglianza per una lieve siccità anche le aree centrali soprattutto nel medio Adriatico e in Sardegna.

Indice di siccità negli ultimi 6 mesi – fonte Drought central, Osservatorio Siccità

Due anni fa la situazione era opposta con una marcata siccità verso il Nord Italia, con il Po ridotto a un rigagnolo.

Che tempo farà in estate?

Una domanda che viene già fatta da tempo immemore è la tendenza sulla stagione estiva, con i più disparati comunicati fatti solo per raccattare dei clicc.

Una cosa è abbastanza certa è che non farà di certo fresco, purtroppo questa stagione è tra quelle che sta ristendendo maggiormente del riscaldamento globale, con l’assenza dell’Anticiclone dell’Azzorre. Questo anticiclone infatti era tipico delle nostre estati mediterranee, è andato invece sostituito dell’Anticiclone Africano.

Arrivare però a questa stagione con terreni ben bagnati e con una discreta presenza di neve sulle Alpi fa sperare almeno in un’inizio non troppo estremo in calura.

Infatti un suolo secco si riscalda prima di quello bagnato, perché ha una capacità termica minore: la stessa energia assorbita determina cioè un maggiore aumento di temperatura.

Anche la buona presenza dalla neve sui rilievi alpini sarà un’importante risorsa idrica nei prossimi mesi.

Tuttavia fare previsioni è un’altra cosa ed oltre 1 settimana non è possibile addentrarsi in queste tendenze. Vedremo vivendo cosa accadrà.

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Federico Baggiani

Mi occupo di divulgazione scientifica nel campo della meteorologia, con attenzione particolare per temporali e fenomeni estremi. Gestisco i canali social di Tornado in Italia, Meteo in Italia e Meteopisano.

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